«Credo vada chiarita subito una cosa:
noi non abbiamo chiesto ai cittadini di
mandarci in Parlamento per fare ostru-
zionismo e paralizzare l’Italia.All’oppo-
sto, abbiamo voluto questo incarico e ac-
cettato questa sfida per essere ilmotore
di una politica che lavora e decide e i cui
benefici possano finalmente arrivare ai
cittadini».
Azzurra Cancelleri ha 28 anni, una
quasi laurea in Economia e Commercio
ed è stata eletta nel collegio Sicilia 1 do-
ve il Movimento 5 Stelle è il primo parti-
to con il 34% dei voti. Accetta di parlare
al telefono con L’Unità ed è il caso di di-
re che usa toni assolutamente educati e
gentili. Pazienti quanto decisi.
Oggi Grillo ha detto no ad ogni ipotesi di
fiducia ad un ipotetico governo Bersani.
Un veto che arriva dopo le aperture del se-
gretario del Pd al Parlamento per un go-
verno con appoggi esterni a maggioran-
ze variabili.
«Guardi, credo sia più semplice lasciare
da parte un lessico che parla di alleanze
e maggioranze e guardare ai fatti. I fatti
per noi sono quello che sta accadendo
qui in Sicilia da novembre, quando sia-
mo diventati il primo partito nel parla-
mento siciliano. Da allora stiamo gover-
nando con il governatore Crocetta vo-
tando le proposte nostre e quelle di altri
gruppi se ci convincono. Stiamo facen-
do cose importanti come aver creato la
cassa (con la rinuncia del 70 per cento
delle indennità parlamentari) per finan-
ziare il microcredito alle imprese. Ab-
biamo ottenuto il blocco del Muos e pre-
sentato disegni di legge per restituire ai
comuni l’autonomia nella gestione dei
rifiuti e dell’acqua che deve tornare ad
essere pubblica. Tre mesi sono pochi.
Ma per ora sta funzionando».
Si fa un gran parlare, in questi giorni, del
modello siciliano.Ma lì c’è un governato-
re che ha vinto...
«... ma non aveva la maggioranza e la
cerca di volta in volta sui progetti. Fino-
ra l’ha trovata soprattutto con noi».
Nel parlamento nazionale le regole sono
diverse.Ad esempio, ci sarà da votare al
più presto la fiducia a Bersani che proverà
ad assumere l’incarico. Voterete la fidu-
cia?
«Credo sia sbagliato proporre la questio-
ne sotto il profilo delle alleanze. Il con-
cetto di alleanza con la destra o la sini-
stra non ci appartiene. Noi siamo alleati
con i cittadini che ci hanno dato questo
incarico. Ecco perchè è più giusto parla-
re di convergenze su alcuni punti e pro-
getti».
Questo governo potrebbe avere il vostro
appoggio esterno su alcuni punti?
«Quando si chiede la fiducia lo si fa su
un programma, no? Bene, noi ci consul-
teremo sulle proposte di un program-
ma e poi decideremo se votare. Sento
parlare di taglio dei costi della politica,
stop agli sprechi, riforma della legge
elettorale: sono questioni per noi prima-
rie».
L’ambasciatore inglese Christofer Prenti-
ce ha detto:«Il mondo occidentale aspet-
ta dall’Italia tre cose il prima possibile:
semplificazione della burocrazia; diminu-
zione dei tempidellagiustizia; velocizza-
re i pagamenti del pubblico verso il pri-
vato.Non importa chi lo fa. È necessario
che venga fatto».
«Senza scomodare l’ambasciatore, so-
no le cose che mi hanno chiesto e spiega-
to in campagna elettorale gli imprendi-
tori e gli agricoltori siciliani. Infatti so-
no nel nostro programma. Senza dimen-
ticare il reddito di cittadinanza che in
questo momento, in certe fasce sociali,
è la priorità».
Se nel programma di Bersani non ci do-
vesse essere il no allaTav,fate saltare il ta-
volo?
«Non si può porre così la questione. In
ogni caso non siamo pignoli».
E le votazioni per il Presidente della Re-
pubblica?
«Indicheremo un nostro candidato vota-
to dal web. Poi vedremo.Guardi, ripeto,
noi non siamo lì per fare ostruzionismo
o paralizzare l’Italia. Noi andiamo in
Parlamento per rompere la paralisi su-
bìta finora dai cittadini».
L’ingovernabilità dunque non è un vostro
problema?
«No di certo. Questa domanda va rivol-
ta alle altre forze politiche. Come la sto-
ria dei voti: noi non abbiamo rubato voti
a nessuno, sono i partiti che li hanno
persi. Si chiedano perchè, ogni tanto».
Vi tempno un po’ tutti.Perchè?
«Anch’io sarei preoccupata semi dices-
sero che arriva in Parlamento gente in-
competente, sprovveduta e ignorante.
Non ci conoscono. Avranno l’occasione
di farlo. Non siamo extraterrestri, sia-
mo solo genuini».
Forse hanno spaventato certe parole d’or-
dine di Grillo in campagna elettorale,«ar-
rendetevi, siete circondati». Certi modi
un po’, parecchio, dispotici.
«Mai in questi anni abbiamo avuto la
sensazione di avere a che fare con un
despota. Lui è così, il nostro megafono,
fa da coordinatore, ha dato la carica. È
una figura di unione e non di imposizio-
ne. Andrà bene, me lo sento, ho buoni
presentimenti».
Fin qui le parole della neodeputata Az-
zurra Cancelleri. Forse lo show è finito.
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