La lettura del comunicato integrale del consigliere regionale piemontese Davide Bono sul pacco-bomba alla Stampa dice della non-ideologia del Movimento 5 Stelle più di qualsiasi analisi psico-politica. Eccolo:
"La notizia della consegna di un pacco bomba, capace di esplodere, presso la redazione della Stampa ci preoccupa.
Com'è noto, l'M5S critica la posizione di asservimento al potere precostituito di gran parte dei media tradizionali, per cui abbiamo nel nostro programma il taglio dei finanziamenti pubblici all'editoria, che forse provocherà la chiusura di diversi giornali.
Condanniamo però senza se e senza ma qualunque tipo di violenza, perpetrato nei confronti di cittadini e lavoratori. La miglior arma è infatti, come ci ha insegnato negli anni Grillo, l'ironia e, se non bastasse, la querela.
Solidarietà dunque ai tanti giornalisti che dovranno recarsi al lavoro con la preoccupazione non solo e non tanto di mantenere il proprio posto di lavoro, ma anche di rischiare la propria vita".
Fin qui il comunicato, che propone un ambiguo e stupido parallelismo tra chi recapita un pacco bomba e chi "fa violenza" in quanto giornalista: che pertanto è giusto perda il posto di lavoro.
Fatico a trovare differenze con i fascisti della prima ora.
Nessun commento:
Posta un commento