venerdì 18 ottobre 2013

Ecco come cambierà il lavoro al Corriere della Sera, dove vogliono valorizzare i contenuti anche con un paywall

Qui sotto, la lettera del CDR ai colleghi della redazione del Corriere della Sera. Mi pare di capire, tra le righe, che la corsa verso la monetizzazione dei contenuti passerà presto dall'adozione di un paywall per il sito. 


Care colleghe e cari colleghi,

nei giorni scorsi il cdr ha effettuato tre incontri con il condirettore Fontana e il vicedirettore Macaluso per approfondire alcuni temi contenuti nel nuovo "Piano editoriale e organizzativo" presentato dalla direzione l'8 ottobre e in quella stessa data da noi inviato a tutta la redazione. Piano che il direttore ha definito "una proposta aperta ad ogni tipo di confronto".

Si tratta di una materia complessa, che prevede cambiamenti fondamentali nella quotidiana costruzione e confezione del giornale. Il cdr condivide la necessità di adeguare il Corriere ai mutamenti del mondo dell'editoria e di frenare l'emorragia di copie di carta con un maggior impegno sulle altre piattaforme (web, tv, smartphone), ma ritiene anche che questo non possa avvenire con un aumento secco dei carichi di lavoro. In primo luogo, perché già il giornale è avviato, in base agli ultimi accordi motivati dalla crisi, a diminuire l'organico. In secondo luogo, perché va sempre garantita e protetta, su tutte le piattaforme, la qualità dell'informazione che il Corriere porta nella sua storia.

Riassumiamo qui il succo degli incontri.

PRIORITA'. La direzione ha intenzione di procedere per gradi. Le priorità sono la creazione di un ufficio centrale integrato (carta/web), la creazione di un canale integrato (carta/web) Tempi liberi, la creazione dei canali integrati Sport e Spettacoli, la diminuzione della foliazione, l'avvio dei corsi di formazione video, l'avvio della redazione digital editon e smartphone editon, l'introduzione prevalente del book per il disegno delle pagine, la regolamentazione del lavoro notturno per il web.

DESK CENTRALE INTEGRATO. Il desk centrale integrato dovrebbe diventare il nuovo "motore" del giornale: ideazione e valutazione delle notizie, dopo l'impostazione della direzione, e smistamento ai vari settori e sulle varie piattaforme: cosa va sulla carta, cosa sull'online e sotto quali forme. Questo dovrebbe accadere allo stesso modo in tutti i desk integrati (che non sono previsti, per il momento, al Politico, alle Cronache italiane e agli Esteri). I desk integrati dovrebbero assegnare i compiti da realizzare sulla carta e sulle altre piattaforme ai loro redattori. L'idea della direzione è che non ci siano più compiti fissi (carta o web) ma che, secondo le esigenze, si possa ruotare sia per quanto riguarda gli addetti al desk sia per quanto riguarda gli addetti alla scrittura sulle differenti piattaforme. La direzione, alla luce delle uscite dovute ai prepensionamenti e a questa nuova organizzazione, sta lavorando ai ritocchi della pianta organica.
Su questi aspetti, molto delicati, il cdr ha avviato una valutazione degli accordi esistenti (quello del febbraio 2011, il primo al Corriere sulla multimedialità e quelli del dicembre scorso su Methode) per porre le basi di un nuovo accordo che regoli la nuova organizzazione nell'ambito dei carichi di lavoro previsti dal contratto.

FOLIAZIONE. La foliazione dell'edizione di carta calerebbe di 6 pagine: una ciascuno al Primo piano, al Politico, alle Cronache italiane, all'Economia, allo Sport domenicale, al Meteo.

TEMPI LIBERI. La redazione integrata Tempi liberi realizzerebbe sulla carta due appuntamenti: venerdì (food, viaggi, tecnologie) e sabato (società, moda, living) di dieci pagine ciascuno e realizzerebbe i canali tematici: viaggi, food, living, moda.

martedì 15 ottobre 2013

Parlamentari europei chiedono ad Almunia che Google sottoponga alle stesse regole i propri servizi e quelli dei competitor


Pubblico un report pubblicato oggi, 15 ottobre 2013, su un sito specializzato a pagamento: dà una notizia importante per la vicenda dell'azione antitrust europea vs. Google

Google should apply the same ranking rules to its own services as it does to others, two leading members of the European Parliament have told EU antitrust chief Joaquín Almunia. Lawmakers Andreas Schwab and Ramon Tremosa i Balcells also want a full consultation on a new set of remedies proposed by Google, they said in a letter. If this fails, the regulator should drop settlement talks and move to a stricter probe, they suggested.

Google should apply the same ranking rules to its own services as it does to others, two leading members of the European Parliament have told EU antitrust chief Joaquín Almunia.
 
Lawmakers Andreas Schwab and Ramon Tremosa i Balcells also want a full consultation on a new set of remedies proposed by Google, they said in a letter.

The two parliamentarians are among the assembly’s most prominent members interested in competition policy. This year, Tremosa is drafting the parliament’s annual report on antitrust enforcement, and Schwab is in charge of the assembly’s position on new legislation for antitrust litigation.

On Oct. 1, they organized a hearing in the parliament where Almunia outlined the latest steps in his antitrust investigation into Google. The search engine is suspected of favoring its own services — e.g. for shopping or maps — when it delivers search results.

After rivals objected to a first package of changes offered by Google, Almunia said the company had made “significant” improvements, displaying more prominently the links to rivals’ services in its search results. He said he could settle the case “next spring” (see here).

In a letter sent to the commissioner yesterday and seen by MLex, the lawmakers said Google should apply the “same rules regarding search results ranking for third party services as for Google’s own services.” This supports demands from rival search engines such as Foundem, which complain that they have dropped down in Google’s search results.

At the moment, Google’s commitments include setting aside a place on its search page where rivals can enter an auction process to have a link to their services displayed. The search engine will still be able to give prominence to its own services.

Almunia said he wouldn’t conduct a full market test, under which the new remedies would be published in the EU’s Official Journal and opened to a broad consultation. Instead, he will seek specific information directly from market players.

The lawmakers’ letter said that “only a formal market test” can provide the technical detail necessary to assess Google’s new remedies.

“Getting such evidence will take time; therefore we share the general concern that at this stage of the investigation it is much more important to take the necessary time to reach effective commitments rather than to rush to an inadequate or even emphatically harmful settlement.”

If a second market test fails, the lawmakers said, the commission should stop settlement talks and move to a stricter investigative procedure. The next step in such a probe would be formal antitrust charges.

They also said there was a “broader societal issue” at stake in allowing “one innovative, yet dominating company” to have such a strong grip on collecting information.
 
The European Parliament has no formal role in antitrust investigations. But it has become more vocal about the commission’s enforcement activities in recent years, pushing for tighter scrutiny of retail markets and the banking industry.

mercoledì 9 ottobre 2013

La lettera "rivoluzionaria" del direttore del Financial Times ai redattori

La lettera di Lionel Barber, direttore del Financial Times ai suoi redattori:

Ora siamo pronti a definire quali debbano essere le prossime fasi della nostra strategia "digital first", che finora ha avuto successo. Si tratta di un'opportunità entusiasmante ma anche impegnativa per tutti i giornalisti del Financial Times. Che comporta nuovi cambiamenti nel modo di lavorare, un ulteriore spostamento di risorse a favore di  ft.com, un significativo rimodellamento del giornale.

Il nostro piano è quello di lanciare una sola edizione cartacea a livello globale nella prima metà del 2014. Il nuovo FT verrà ridisegnato e aggiornato per riflettere i nuovi gusti e le nuove abitudini di lettura.   Il nuovo FT dovrà  trasmettere come sempre autorevolezza e qualità, offrendo una potente combinazione di articoli, immagini e dati per spiegare i più importanti fatti del giorno. Il nuovo FT sarà un giornale migliore per essere più in sintonia con quanto accade. Il giornale resterà una parte vitale del nostro business, contribuendo con importante ricavi pubblicitari e diffusionali (al bilancio dell'azienda). Ma, soprattutto, sarà prodotto con modalità diverse e più semplici. I cambiamenti avranno un impatto sulla struttura della redazione  e sul modo in cui si esplica il nostro giornalismo.

Ecco alcune indicazioni.

In primo luogo, va detto che è morto per sempre il processo produttivo del giornale mutuato dagli anni '70, che ha subito cambiamenti nel tempo solo per aggiungere edizioni locali nel corso della notte. In futuro, il giornale cartaceo deriverà dal web e non viceversa. Il nuovo FT cartaceo sarà prodotto da un piccolo team specializzato che lavorerà a fianco di un più folto team integrato e dedicato a tempo pieno al web.

In secondo luogo, l'edizione standard del giornale e possibilmente ogni sezione del giornale subiranno minimi cambiamenti a tarda sera e ricorrranno sempre più a template di pagine. Saremo comunque in grado di mantenere una certa flessibilità per l'edizione UK e per le relative sezioni di notizie. Il nostro principale sforzo di progettazione si concentrerà sulle "pagine show" che saranno vivacizzate da dati e grafici.

In terzo luogo, i nostri giornalisti si disancoreranno dalle notizie hard e daranno invece più contenuti a valore aggiunto, contestualizzando le notizie pur rimanendo fedele al nostro obiettivo tradizionale: fare buon giornalismo investigativo. I nostri redattori dovranno abituarsi fare più pre-pianificazione, per decidere con cognizione di causa come trattare le news per la stampa e per l'online. Ciò richiede un cambiamento di mentalità dei responsabili redazionali e dei giornalisti, ma è assolutamente questa la strada da seguire nell'era digitale.

Nel complesso, questi cambiamenti comporteranno che gran parte del giornale sia progettata e realizzata con anticipo rispetto ad ora. I giornalisti lavoreranno anzitutto per soddisfare la richiesta di informazione nelle ore di massima audience sul web. Le vecchie "chiusure" (in redazione) non hanno più alcun senso. Dobbiamo pensare a un processo produttivo più simile a un palinsesto. Una volta ci concentravamo sulla "costruzione" di una pagina, ora dobbiamo adottare un approccio che assomigli al flusso di un'agenzia di stampa.

Infine, i cambiamenti nella produzione di giornali richiederanno ulteriori cambiamenti nella organizzazione del lavoro. Capisco che questa sarà una sfida per i colleghi abituati a produrre in tarda serata, a ridosso delle chiusure. Ma mentre ci muoviamo verso la prossima fase del "digital first", questi colleghi hanno bisogno di fare scelte consapevoli riguardo alla loro carriera (e futuro): al FT (se s'adeguano) o dove troveranno altre opportunità.

Avremo bisogno di spostare più risorse dalla tarda sera al pomeriggio e dal pomeriggio alla mattina, in particolare a Londra. I deskisti si dedicheranno al digitale. On-line ci concentreremo sull'aggregazione intelligente di contenuti dai nostri giornalisti e di terzi. Tuttavia, sul web l'enfasi sarà sui singoli articoli piuttosto che sulle sezioni.

Il giornalismo del Financial Times deve adattarsi ulteriormente a un mondo in cui i giornalisti e i  commentatori devono saper conversare con i lettori. Il nostro obiettivo deve essere quello di approfondire l'impegno su questo obiettivo e andare incontro alle esigenze dei lettori ogniqualvolta si rivolgono a noi per le ultime notizie e per analisi di qualità. FastFT, una delle nostre innovazioni di maggior successo di quest'anno, è lì a mostrare la nostra determinazione a seguire questa strada. E molto resta da fare.

Il nostro approccio al giornale cartaceo e a ft.com è una logica conseguenza dei cambiamenti che abbiamo fatto in redazione negli ultimi dieci anni e più. Grazie a questi cambiamenti, il FT si è affermato come un precursore tra i media di oggi.

Abbiamo trasformato il nostro modello di business, facendo pagare i contenuti digitali e realizzando un efficace sistema di abbonamenti a livello globale. Per la prima volta, l'anno scorso i nostri abbonamenti online hanno superato la diffusione cartacea. Oggi abbiamo oltre 100mila abbonamenti digitali in più del totale delle copie vendute.

Non è il momento di fermarsi. Diventa più forte che mai la concorrenza tra chi meglio si adatta a un ambiente dove è normale informarsi sui desktop, sugli smartphone e sui tablet. Il ritmo del cambiamento, guidato dalla tecnologia, è implacabile, come mi è stato ricordato ancora una volta durante i miei recenti colloqui di Aspen e Sun Valley.

Voglio ringraziare tutti i giornalisti del FT per la loro dedizione alla causa. Questi sono tempi difficili. Ma se affrontiamo nel modo giusto il cambiamento e innoviamo, continueremo a produrre giornalismo di livello mondiale, che è quando di cui siamo tutti orgogliosi.
 
Lionel