Da ItaliaOggi del 26 marzo 2013
Il bando per la fornitura del-
la rassegna stampa all’Au-
torità per le garanzie nelle
comunicazioni è da rifare.
Lo ha deciso la stessa Agcom,
annullando la delibera 615
dello scorso novembre perché il
vincitore sarebbe anche potuto
essere un soggetto che non ha i
diritti per la riproduzione degli
articoli di giornale o degli altri
contenuti da utilizzare per la
rassegna. Il fornitore dell’Au-
torità per le comunicazioni, in-
somma, sarebbe potuto essere
tranquillamente uno che viola
la legge sul diritto d’autore, un
paradosso.
Un passo indietro, quindi,
a bando scaduto, ma possibile
perché le procedure di asse-
gnazione non erano ancora co-
minciate. Nella nuova delibera
(135/13/CONS anche su www
italiaoggi.it), l’Autorità guidata
da Angelo Marcello Cardani
spiega in dettaglio che secondo
la legge sul diritto d’autore è
l’editore che può utilizzare eco-
nomicamente l’opera collettiva,
che gli articoli non sono ripro-
ducibili quando è esplicita la ri-
produzione riservata, e infine,
che non vi può essere «forma
di concorrenza all’utilizzazione
economica dell’opera da parte
dell’autore o del titolare del di-
ritto» da parte di terzi.
Il bando metteva sul piat-
to 90 mila euro per due anni
di rassegna, rinnovabile di 1
anno per altri 45 mila euro.
Ora, il servizio affari generali
e contratti dell’Agcom dovrà
«riformulare gli atti di gara»,
inserendo il requisito per i
partecipanti.
L’Agcom si è avveduta in
realtà dopo l’intervento della
Fieg, la Federazione degli edi-
tori, che ha sottolineato per lo
meno l’incongruenza del ban-
do, nonostante l’Autorità non
sarebbe stata responsabile del
fornitore. E per la Fieg il testo
della nuova delibera sarà un
ulteriore strumento da utiliz-
zare per sensibilizzare gli uti-
lizzatori delle rassegne (p.a. in
primis) ad affidarsi a chi rico-
nosce i diritti agli editori, con
contratti individuali o affidan-
dosi a consorzi come il Reper-
torio Promopress che riunisce
circa 300 editori. Già la pro-
vincia di Bolzano ha bloccato
il suo bando dopo il dietrofront
dell'AgCom.
Nessun commento:
Posta un commento